Il welfare aziendale sta diventando sempre più diffuso tra le piccole e medie imprese (PMI) in Italia. Secondo il rapporto Welfare Index PMI 2024, dal 2016 la percentuale di aziende con un livello alto o molto alto di welfare aziendale è triplicata, passando dal 10,3% al 33,3%, con un’accelerazione significativa negli ultimi due anni (+8%). Nello stesso periodo, le aziende con un livello iniziale di welfare, limitato alle misure previste dai contratti collettivi, sono diminuite dal 48,9% al 25,5%.
Il rapporto, promosso da Generali Italia e presentato a Roma il 13 giugno 2024, ha coinvolto circa 7.000 imprese con più di 6 dipendenti. Le principali prestazioni offerte ai dipendenti riguardano la conciliazione vita-lavoro (56,4%), seguite da iniziative per la salute, assistenza, previdenza e protezione, tutela dei diritti, diversità e inclusione sociale. Inoltre il 10% delle aziende sta iniziando a sostenere iniziative per la cultura e l’educazione dei figli dei dipendenti.
Riportiamo di seguito le dichiarazioni rilasciate dal Ministro Roccella, Ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, che ritroviamo pubblicate nel portale di Generali Italia: “La denatalità è la più grande questione del nostro tempo, perché porta con sé tutte le altre: la coesione sociale, la sostenibilità economica, l’ambiente, il senso del futuro. Il governo ha fatto della sfida demografica una propria priorità, in termini di visione, iniziativa e investimenti. Ma questa sfida richiede lo sforzo di tutti, non può essere affrontata solo attraverso la leva delle politiche pubbliche. In questa chiave il welfare assume una portata centrale e assolutamente decisiva, perché dalla capacità del mondo produttivo di agevolare la conciliazione vita-lavoro e di essere accogliente nei confronti della genitorialità passa la rimozione di uno dei più grandi ostacoli, materiali ma anche culturali, che disincentivano la natalità. Fin dal primo giorno noi abbiamo puntato molto sul coinvolgimento del lavoro e dell’impresa in questa sfida che ci riguarda tutti e deve coinvolgere tutti. Lo abbiamo fatto con misure concrete, dalla decontribuzione per le mamme lavoratrici ai fringe benefits, e con iniziative come il codice di autodisciplina per le imprese. Ma è un segnale incoraggiante il fatto che accanto all’impegno della politica e delle istituzioni si registri una crescente consapevolezza da parte del mondo produttivo.”
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